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venerdì 28 novembre 2014

Scarpe che passione! Ma come si cammina con i tacchi alti?

Non mi aspettavate, vero? Ultimamente ho la frequenza di scrittura sul blog pari alle volte che Giuliano Ferrara mangia insalata.
Nonostante ciò oggi sono qui e non ve l'aspettavate, vero? Ma vi stupirò ancora...
Il mio blog si chiama "Tra tacchi e pensieri" ma onestamente ho parlato di tacchi veramente poco, malgrado io viva di tacchi. Insomma io indosso scarpe senza tacco in rarissime situazioni che vi vado ad elencare: palestra, mare e passeggiata in campagna.
Si può immaginare quindi che il mio status normale è sempre sollevato minimo di 10 cm, per questo è strano che in questo blog io abbia parlato poco di tacchi.


Coooomunque, passiamo al motivo di questo articolo: Come si cammina con i tacchi. Non so voi ma a me spesso capita di vedere ragazze che arrancano su trampoli esagerati muovendosi nella maniera più sgraziata che esista, così mi sono mossa a compassione e ho deciso di stilare qualche consiglio per la giusta camminata sui tacchi alti.


Fino a non molto tempo fa il tacco alto era quello da 10, senza traccia di plateau, negli ultimi anni invece tale altezza è stata declassata a media (neanche medio-alta, poverina), dopo tutto dovendosi confrontare con il 16 cm c'è ben poco da fare; il problema di tale evoluzione è che un tale centimetraggio ha bisogno di un plateau sostanzioso altrimenti è impossibile da portare, specialmente se il vostro piede si aggira intorno al 37/38.


Senza plateau, 10 cm di tacco. 
6 cm di plateau, 16 cm di tacco.
Dopo questa piccola premessa passo la mia personale guida.
- Se siete neofite del tacco alto scegliete inanzitutto una scarpa che vi avvolga bene il piede, l'ideale è uno stivale.


-Sembrerà ovvio quello che sto per dire ma ho scoperto che non è proprio così, come ho già spiegato su questo post : scegliete il numero giusto! So che se si tratta di decoltè è sempre un po' complicato trovare il numero perfetto. A meno che non siate molto fortunate potreste ritrovarvi con un numero troppo stretto e uno troppo largo. L'ideale sarebbe il mezzo numero ma non tutti i brand li hanno. Io prediligo quello più stretto anche perché un po' tende a cedere. Piccolo trucchetto: se lo spazio che avete dopo il tallone permette di infilare un dito è troppo grande la scarpa.

-Evitate il plateau troppo alto, lo so vado contro quelle che sono le classiche idee per le scarpe: plateau-alto scarpa comoda. Ora questo è anche vero perché se io prendo un tacco 13 senza plateau potrebbe dare molto fastidio in neanche 2 minuti, per questo vi suggerirei di partire con un 10 senza plateau. Vi spiego il perché: se non siete molto brave a camminare con i tacchi alti il plateau troppo alto vi farà sembrare dei robottini perché purtroppo esso rende la scarpa più rigida e vi impedisce il corretto movimento del piede.

Aneddoto: Qualche anno fa quando andava di moda la zeppa quasi para ed io naturalmente ne avevo diverse mia madre mi diceva sempre che camminavo come Belfagor, ammetto di non sapere chi fosse ma non mi è mai sembrato un complimento.


-Qual è il corretto movimento del piede? Ho letto da qualche parte che quando si hanno i tacchi è consigliabile poggiare prima la punta e poi il tacco. Vade retro! Mai fesseria più assurda fu scritta di questa. Quando camminate, qualsiasi sia la vostra scarpa, dovete prima appoggiare il tacco, assicurarvi la stabilità e poi la punta spostando tutto il peso sul piede. Se fate il contrario vi trasformerete improvvisamente in Domitilla Pistaovi. Quest'ultima è una mia amica che si è ritrovata questo pseudonimo a causa di un nome un pochino particolare che non entrava nella testa di un ragazzo appena conosciuto e del fatto che camminasse sui sampietrini in punta per evitare di rovinare il tacco. Ecco solo in quest'ultima ipotesi vi concedo di trasformarvi nella signorina Pistaovi, in tutti gli altri casi no.

 - Non fate passi troppo lunghi, altrimenti unendo questo al consiglio sopra, di poggiare il tacco prima, vi ritroverete a camminare un po' come i cowboy nel far west!

-Si consiglia alle modelle di camminare come se ci fosse un filo sulla testa che le tiri verso l'alto, questo è un giusto consiglio. Camminate dritte, con il petto all'infuori le spalle all'indietro e il collo allungato.

-Non imitate le camminate delle modelle perché sono tutto fuorché naturali e soggette a mode. Infatti un po' di tempo fa tendevano ad incrociare molto le gambe adesso invece a scalciare. Camminate spostando il peso da una gamba all'altra, non piegando troppo il ginocchio, né sollevandolo troppo.

Queste sono i miei piccoli suggerimenti. Fatemi sapere voi come vi trovate sui tacchi e se avete qualche dubbio. 

sabato 6 settembre 2014

Hollywood sputa attori.

Si, va bene, lo so... non si fa così. é verissimo! Non si abbandonano i followers come ho fatto io e non c'è scusa che regga. 
Non posso raccontare di essere stata risucchiata dagli impegni perché qualche minuto per scrivere si trova sempre; non posso inventarmi di essere stata rapita dagli alieni perché tanto non ci crederebbe nessuno (potrei al massimo chiamare quelli di Mistero... (ma lo fanno ancora Mistero? ( Sì, lo so di aver aperto una parentesi nella parentesi nella parentesi ma si può fare, l'importante è ricordarsi di chiuderle tutte))). Potrei anche spiegarvi tutti i dettagli del mio viaggio nel tempo ma già vi vedo alzare il sopracciglio. Quindi piuttosto che raccontarvi la verità (ossia che quando avevo 5 minuti di tempo mi sdraiavo sul divano che era sempre terribilmente distante dal computer) inizio a chiacchierare un po' con voi. 

Non vi chiedo come avete passato le vacanze estive perché tanto lo so già: siete andati tutti a Gallipoli. Lo so, io ci sono stata solo 5 giorni e c'era così tanta gente in giro e sulle spiagge che si può spiegare solo se ci siete venuti tutti anche voi! Sono sicura che potrei anche riconoscervi e dirvi che costume avevate. Ma si può? Non ci sarebbe stata così tanta gente neanche se tutti i negozi di Euroma2 decidessero di anticipare i saldi del 50% alla vigilia di Natale. 
Trovare il posto necessario per stendere il telo sulla spiaggia era quasi impossibile. Per questo non vi chiedo voi dove avete passato le vacanze, stavate per forza lì con me altrimenti non si spiega. 

Tra le altre cose questa estate è stato motivo di riflessione su un fatto che sta avvenendo ultimamente nella televisione italiana, o meglio nella pubblicità italiana. 
Avete notato quanti attori di Hollywood stanno sbarcando in Italia per fare pubblicità a nostri prodotti?
E qui finalmente spiego il motivo di un titolo così strano. 
Insomma, rifletteteci. Per quanto potevamo ormai aver digerito George Cloney che era diventato una sorta di prezzemolo italiano, avevamo apprezzato per un fugace tempo Travolta che parlava in un strano modo con la Hunzicher ed era in evidente disagio, chi avrebbe mai pensato che ci saremmo così tanto abituati a Banderas che sforna biscotti nel mulino più candido che sia mai esistito? Ammettetelo, quanti di voi ormai non si scandalizza più nel vedere Zorro alle prese con il ripieno dei cornetti della Mulino Bianco? Ormai è uno di famiglia. 
La foto è vecchia lo so... silenziooo :)
Devo ammettere che io mi sento più che sollevata del fatto che nei Mercenari 3 Antonio torna a fare l'attore tenebroso e caliente senza neanche un granello di farina addosso ( a proposito chi l'ha visto?). 
Ma se Cloney, Travolta e Banderas non fossero abbastanza ecco che arriva l'eterno compagno biondo di Ben Stiller, Owen Wilson a promuovere che cosa? L'analcolico biondo per eccellenza, esce fuori dall'acqua al rallentatore, smuove la chioma bagnata e lascia tutti a bocca aperta... ma poi qualcuno mi spiega come mai Owen fa sempre la parte del superfigo? 






E va beh proprio quando ci eravamo convinti che il rigurgito hollywoodiano fosse finito ecco che compare questa estate la guardia del corpo che tutti abbiamo sognato che va pazzo per il pesce in scatola. Quante di voi sono rimaste scioccate nel vedere Kevin Kostner che impazzisce per il tonno che si taglia con un grissino? 

Qui qualcosa non quadra. Quello che è sicuro è che l'America lancia attori e noi li afferriamo al volo! 
Bacino a tutte. 

giovedì 20 marzo 2014

L'eroina Disney che più rappresenta le donne... chi è?

Cenerentola, Biancaneve, Aurora... chi non le conosce? Siamo un po' tutte cresciute con questi personaggi e ne eravamo incantate. Per alcune di noi sono diventate una sorta di modello da seguire, da emulare. I famosi personaggi della Disney (o comunque delle fiabe) incarnano da sempre il modello di donna da emulare e da cercare... ma in fondo queste eroine sono veramente donne? O meglio potrebbero mai essere donne vere?
Qualche giorno fa stavo riflettendo su quanto ci rappresentino, su quanto c'è di noi in loro o viceversa... beh diciamo la verità ben poco, tranne una forse. Ho riflettutto a fondo fino ad eleggere, secondo me, l'eroina che più assomiglia ad una donna vera in carne ed ossa.
Ho già fatto in passato una riflessione sulle principesse della Disney e vi consiglio di leggere questo post perché potrebbe essere veramente illuminante e anche divertente.

Veniamo a noi. Riflettiamo insieme su chi è una vera donna nel mondo delle beniamine disneyane.
Biancaneve, una donna la cui bontà supera senz'altro il buon senso e l'intelligenza. Una donna che parla sempre con quel tono di voce pacato, angelico, cortese anche quando il cacciatore la sta per uccidere, una donna che non alza mai la voce e mantiene sempre quella serena tranquillità in qualsiasi occasione. Una donna che è così gentile da non rifiutare neanche una mela regalatale da un vecchia bruttarella e losca che bussa alla porta di una casetta dispersa nel bosco. Biancaneve? Sveglia! Da dove esce fuori questa vecchia? Ti puoi mangiare una mela offerta così, senza neanche lavarla prima? Noi donne che diffidiamo sempre di tutti, che mangiamo le mele per la dieta sognando un barattolo di Nutella, che ce andiamo in giro con l'amuchina perché non si sa mai, maddai, avremmo mai commesso tale errore?  Una donna che scappa da un castello di sua proprietà in cui viene trattata meno di una schiava, a causa della seconda moglie del padre che tra l'altro la vuole anche uccidere... dove si rifugia? In una casetta persa nel bosco con 7 nani sporchi che le chiedono di pulire, cucinare e rammendare e lei che fa? Accetta! Andiamo, credete forse che questo incarna un atteggiamento che ci rispecchi? Insomma, una donna sana di mente avrebbe pensato "Dove sta il cacciatore?"

Cenerentola. La dolce ed ingenua Cenerentola. Anche questa bistrattata dentro casa sua dalla seconda moglie del padre ed in più dalle figlie di questa. Mai nessuna che si fa rispettare dentro casa sua. Passa le giornate a pulire, lavare e rammendare i vestiti di tutte le donne della casa, dare da mangiare alle galline, cani e gatti di casa. E come amici ha dei simpatici topolini... Stiamo scherzando?
 
Quante donne passerebbero ore a conversare con dei topolini? é più bella delle sorellastre, sa cantare meglio, si veste molto meglio ma non ha la minima fiducia in se stessa e neanche uno specchio, credo. Mia cara, tiratela! Che te lo devo dire io? Gli amici topi le confezionano un vestito splendido e lei se lo fa strappare senza battere ciglio. Alla fine se ne va piangente in giardino... tipico di una donna. Se qualcuno ti strappa il vestito che ti piace tanto e che hai faticato per averlo non dici niente, giusto? Per favore, sbraitiamo senza sosta quando a rompersi è semplicemente un paio di calze!
Aurora. La donna a cui è stata regalata in tenera età la beltà, l'intelligenza, la morte all'età di sedici anni e, in calcio d'angolo, il sonno perpetuo finché un bacio di amore non la risvegli.
 Ora, io aprirei una piccola parentesi sulla fatina Serenella, quella celeste, che per evitare che muoia all'età di sedici anni come le aveva promesso Malefica cosa fa? Le dona la possibilità di addormentarsi invece di morire. Regarle un antitodo, no? Far sparire dalla faccia della terra gli arcolai? Donarle un odio innato per gli aghi così che non sarà mai spinta a toccarne uno? 
Al di là di ciò... questa è la prima principessa dopo tanto ad essere ben voluta dai genitori, ma che è costretta a vivere da contadina nel bosco. Incontra, fortunella, l'uomo dei suoi sogni e le basta che le fatine le dicano "No, devi sposare un altro" per rinunciarci. Atteggiamento tipicamente femminile. Ogni donna innamorata ascolta i consigli della madre o amica quando le consigliano di allontanarsi dall'uomo in questione. é troppo vecchio, è pazzo, è inaffidabile, non ha una bella famiglia, è povero... insomma i motivi per cui lasciare un uomo che non piace a qualcuno ce ne sono a bizzeffe ma quando mai vengono seguiti? Non esiste, generalmente scattano le peggiori invenzioni per continuare a frequentarlo senza che nessuno lo sappia.
Vogliamo parlare di quanto è intelligente Ariel che baratta trono, mare e gambe con la sua voce quando lui l'unica cosa che aveva sentito è proprio quella? Qui c'è da dire che anche Eric non rispecchia proprio il classico uomo. Andiamo, è attratto terribilmente da una donna per la sua voce... ma per favore! La piccola sirenetta dotata di gambe fa di tutto per farsi baciare, c'è anche in gioco la sua vita, e poi quando compare un'altra, con la sua voce ( fare 2+2 non è il forte di Ariel) se ne va sconfitta e rassegnata.
Belle si sacrifica per il padre e poi si innamora del suo carceriere... va bene, qui le 50 sfumature insegnano, mi sta bene. Accetto che esiste anche quel tipo di donna. Ma quante riuscirebbero ad innamorarsi di qualcuno che non possono neanche baciare, ora capisco che si può amare una persona che non sia bella, ma che sembri un animale con tanto di zanne e un qualsiasi contatto fisico con lui è inconcepibile anche per chi ama il sesso strong non mi sembra proprio possibile.
Secondo voi tutte queste dolci eroine che hanno in dono solo virtù, valori, dolcezza, pacatezza, altruismo e rassegnazione, queste donne prive di ogni difetto, vizio, egoismo, lunatismo, gelosia e rabbia ci rappresentano in qualche maniera? Sono delle vere donne? In fondo siamo delle creature dolcemente complicate, no? Non di certo un fiorellino debole, vulnerabile che si fa calpestare senza proferire parola e attende solo che qualcuno lo salvi da questa natura funesta.
L'unico personaggio femminile Disney che ci rappresenta in tutte le nostre sfaccettature è senz'altro...
rullo di tamburi...
Trilly, Campanellino.
é vero, bisogna ammetterlo la piccolissima fatina di Peter Pan nel suo piccolo incarna tutte quelle splendide sfumature tipicamente femminili. In tutta la filmografia Disney solo 10 centimetri di donna sono veramente degni di tal nome. Ne volete una spiegazione? Eccovi accontentate.
1. Trilly è innamorata di qualcuno (Peter Pan) che la dà per scontata. Questo qualcuno la usa quando ha bisogno di lei, per esempio trovare la sua ombra che si è cacciata chissà dove. 
2. Peter Pan appena vede un'altra ragazza (Wendy) che attrae la sua attenzione si dimentica subito della sua fatina. Addirittura chiede a Trilly di trattarla bene e di accompagnarla nel suo rifugio. 
3. Trilly si rassegna alla sconfitta come fa Ariel? Assolutamente no, scatta in lei una forte gelosia che accantona la bontà e mette in campo la cattiveria. Infatti la piccolina si rivolge a chi è un po' più tonto di lei (i bimbi sperduti) per far fuori la nuova arrivata. 
4. Quando la fatina vede per caso uno specchio si mette subito a rimirarsi e a controllare se tutto è al suo posto.
5. Se le cade l'occhio sul suo fondo schiena un pelino troppo ingombrante si infastidisce. Controlla esattamente la grandezza dei suoi fianchi.
6. Fa smorfie e moine sensuali davanti allo specchio.
7.Fa dispetti a Wendy.
8.Quando si accorge che tutti adorano Wendy, compreso Peter, e lei viene anche allontanata perché si comporta male piange e poi riversa la sua ostilità verso di lui, infatti aiuta Capitan Uncino a trovare il rifugio di Peter Pan.
9. Si pente terribilmente dell'idea precedente e corre più che può per salvare la vita al suo amore rischiando la sua stessa vita. 
10.Solo in quel momento lui finalmente le dichiara tutto il suo affetto. 
Trilly è un concentrato di caratteristiche femminili: amore, dolcezza, sacrificio, pianto, rabbia, gelosia, cattiveria, furbizia, azione, vanità ed insoddisfazione per il proprio corpo. 
Più donna di così!

Voi cosa ne pensate?

martedì 11 marzo 2014

I dettagli della notte degli OScar 2014 che non devono essere dimenticati.

Ebben sì, anch'io sono una di quelle che ha fatto la nottata per vedere tutta la serata degli Accademy Awards e detto tra noi, mi sono anche divertita. Molte cose ormai si sono dette di quella notte: i vincitori, i vinti, i vestiti (di cui parlerò in un altro post), il famoso selfie, la vittoria italiana. Ci sono dei piccoli dettagli che secondo me vanno assolutamente ricordati che esulano dalle cose importanti che tutti generalmente dicono e se non avete visto la diretta interamente qualcosa potrebbe esservi sfuggito. Io sono qui per questo.

Jennifer Lawrence cade agli Oscars2013 per ritirare il premio
-La caduta di Jennifer Lawrence sul red carpet. Anche quest'anno la ragazza di fuoco ha dimostrato di non essere così brava a stare in piedi. Ricordiamolo, lo scorso anno è caduta per salire sul palco a ritirare l'Oscar. Quest'anno ha preferito un momento meno visibile e proprio all'inzio, appena è scesa dalla macchina. Il bello è che non si è limitata a cadere ha pure afferrato la spalla della donna davanti a lei con l'intento di sorreggersi? Far cadere anche lei? Ucciderla? Forse la ragazza era un tributo per i prossimi Hunger games? Non si sa, rimane il fatto che all'inizio della cerimonia Ellen Degeneres non ha perso tempo e ha subito suggerito che nel caso di vittoria di Jennifer il premio le sarebbe stato consegnato direttamente al suo posto.
Jennifer Lawrence cade sul red carpet, Oscars2014

-Gli occhiali fantasma di Meryl Streep. Per lo più la famosa attrice è stata inquadrata senza occhiali, suppongo ogni volta che lei si accorgesse o sapesse che sarebbe finita nell'inquadratura, però in alcuni rare occasioni quando il cameraman a tradimento la inseriva nel quadro, ecco che comparivano sul suo naso dei piccolissimi occhiali. Il tentativo di Meryl di nasconderli non ha funzionato ma in fondo non ce n'era neanche bisogno.

-Il famoso selfie. La foto che ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. Naturalmente tutti l'avete vista e tutti sapete come è stata scattata ma forse a qualcuno è sfuggito che in realtà questa foto doveva ritrarre solo Ellen e Meryl Streep con l'intento che avesse più retweet possibili. Piano piano si sono aggiunti tutti gli altri attori per partecipare a tale foto; a scattarla doveva essere Brad Pitt ma non riusciva perché era troppo distante così l'ha scattata Bradley Cooper. La foto è stata inserita subito nell'account di Ellen, da lei stessa, e pochissimo dopo aveva già più 999 retweet.

Selfie, Jared Leto, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, JUlia Roberts, Kevin Spacey, Brad Pitt, Angelina Jolie, Lupita Nyong'o, Ellen Degeneres...
-Prima di ritirare il premio come miglior attore protagonista Matthew Macconaughey ha abbracciato Di CAprio il quale ha detto qualcosa al suo orecchio... cosa sarà stato? "Bravo, te lo sei proprio meritato", "Quello è il mio Oscar", "So dove abiti"...

DiCaprio dice qualcosa a Matthew prima che quest'ultimo ritiri il suo Oscar.
-Le scarpe rosse di Whoopy Golbergh. Essendo il 75esimo anniversario della creazione del film Il mago di Oz con Judy Garland Pink ha cantato Over the Rainbow con le immagini del film alle spalle. Una bella esibizione preceduta da una presentazione fantastica di Whoopy che ha mostrato le sue scarpe rosse laccate con un tacco 16 e un plateau non indifferente.

Whoopy Goldberg presenta un omaggio a "Il mago di Oz"
Dettaglio scarpe Whoopy.
-Jim Carrey. In abbigliamento total blu Jim Carrey ha parlato per pochi minuti dei film di animazione. Il suo intervento è degno di nota perché con una velata, neanche troppo, finta (bah, chi lo sa) ironia ha rimarcato che lui non ha mai ricevuto una nomination per un Oscar. Scrivo più o meno quello che ha detto: -Deve essere faticoso stare lì in attesa di sapere se avete vinto o no. Essere candidati è un vero stress, io invece sono tranquillo perché non sono candidato... non sono mai stato candidato. Eh già, voi siete in attesa di sapere se avete vinto o no, ed io invece non attendo nulla.-

 -La pizza. Sono circolate le foto della pizza, lo so. Non posso, però fare a meno di menzionarlo. Dopo un'oretta, all'incirca Ellen è scesa in platea ed ha cominciato a chiedere se qualcuno avesse fame, lei aveva voglia di pizza a qualcun altro poteva interessare? Qualcuno ha risposto di sì ridacchiando. Un po' di tempo dopo è apparsa con un ragazzo che consegna pizze e 3 scatole di piazza calda e gigante. Ha iniziato a distribuire tranci a tutti, supportata da Brad Pitt che consegnava piattini di carta. E nonostante si possa pensare che tutta la scena era finta e che appena si è spostata la telecamera le pizze sono state gettate via le cose sono andate in maniera diversa, infatti si sono visti per i minuti successivi vip che mangiavano mentre la cerimonia andava avanti. In più ci tengo a fare presente che Leonardo Di Caprio ha rifiutato il suo trancio ed alcuni scaramantici pensano che questo gesto gli abbia portato sfortuna. 

Jared Leto prende un trancio di pizza per la madre
Jamie Fox, la figlia, Chaning Tatum e la moglie.
Brad Pitt distribuisce piatti di carta
Brad Pitt e Steve Mcqueen si scambiano pezzi di pizza... Naturalmente la Jolie si è tenuta a debita distanza


- I premi di consolazione. Ellen dispiaciuta per chi purtroppo non aveva vinta ha pensato di regalare dei premi di consolazione. Il primo a riceverlo è stato Bradley Cooper che ha felicemente intascato un gratta e vinci... chissà se poi l'ha grattato realmente.

-Per tutta la serata Ellen ha indossato abiti per lo più maschile tranne in un momento ben preciso: alla fine dell'esibizione di Pink dedicata al Mago di Oz, la simpatica presentatrice è uscita fuori con il vestito della Fata Glinda facendo ridere tutta la sala.

Ellen vestita da Glinda
-Alla vittoria di 12 schiavo come miglior film tutti i protagonisti hanno prima abbracciato Brad Pitt (avrei voluto vincere l'Oscar con loro solo per abbracciare anch'io Brad, e poi sono saliti sul palco. Il regista Steve Mcqueen ha dimostrato tutta la sua felicità facendo un bel salto di gioia davanti a tutti.

Questi sono alcuni punti che secondo me andavano menzionati. 

giovedì 6 marzo 2014

La festa della donna sempre e comunque!! ^.^

Eccoci, come settimana posto un articolino tutto mio!
...
Va beh, come siete fiscali. Non proprio ogni settimana, è passato un po' dall'ultimo, lo ammetto ma sono stata un po' presa da diverse cose: il lavoro, lo studio, la pace nel mondo, far parte della giuria degli Accademy Awards (a proposito in un altro post parleremo anche degli Oscars)... 
Veniamo a noi. 
Tra pochi giorni arriva la famosa festa della donna e già si sentono in giro commenti e opinioni contrastanti, le solite cose in realtà: la donna va festeggiata tutti i giorni, non si festeggia un giorno in cui c'è stata una tragedia e la mia preferita, la festa della donna non è la sagra della ... ragazza dai facili costumi (come sono raffinata!).
Ora io vorrei ad uno ad uno smontare queste opinioni trite e ritrite. 
Primo: La donna va festeggiata tutti i giorni. Sono pienamente d'accordo, non esiste frase più vera di questa. Le donne sono il fulcro della vita, sono l'amore, la pazienza e la bontà. Senza le donne il mondo non esisterebbe, solo una donna è in grado di mettere al mondo un'altra creatura sopportando un così grande dolore fisico. Quindi è sacrosanto: la donna va festeggiata ogni giorno... ma diciamo la verità, è impossibile. Quando parlo di festeggiare intendo proprio festeggiare non rispettare. Quello è ovvio, non si parla di rispetto qui, quello ci deve essere sempre ogni giorno e verso ogni essere vivente in realtà. Io intendo che non si può tutti i giorni comportarsi come se fosse la festa della donna... immaginate. Tutte le volte che incrociate un uomo quello vi saluta e vi dice "Auguri", ogni giorno ricevete mazzolini di mimose o altri fiorellini, ogni giorno smangiucchiate cioccolatini... dai su, siamo seri è una situazione ingestibile ed insopportabile. Io incenerirei con lo sguardo il primo uomo che prova ad aprire la bocca formando una A... anche se vuole sapere A che ora passa il treno. Adoro le mimose ma ritrovarmi tutti i giorni quell'odore sotto il naso sarebbe un pochino nauseante dopo un po'. Casa piena di mimose!! Ne vogliamo parlare di cosa accadrebbe a mangiare cioccolatini tutti i giorni? 
Quindi la donna va rispettata ogni giorno e non ci piove ma che ci sia un giorno speciale solo ed esclusivamente dedicato a noi a me fa un gran piacere, vuol dire che in fondo siamo più importanti!
Secondo: non si festeggia un giorno in cui c'è stata una tragedia. Alzino la mano quante di voi hanno sentito questa frase! Ora, al di là del fatto che si potrebbe anche festeggiare, commemorare la morte di molte donne che lottavano per i loro diritti lavorativi (poi il modo di commemorare ognuno lo sceglie a modo suo) io vorrei però dire una cosa: Ma di quale tragedia parliamo? La tragedia in questione è quella di un presunto incendio, avvenuto forse in una fabbrica di New York, per motivi ignoti nel quale sono morti più di cento lavoratori tra cui donne dell'Europa. Beh, vi informo che se questo incendio sia avvenuto o no non si sa di preciso ma che non è nato per uccidere delle donne è sicuro ed in più non c'entra nulla con la festa della donna.
 La giornata della donna è nata per altri motivi!!!
 In breve: negli Stati Uniti è nata quando è stata fatta una conferenza per decidere se dare il diritto di voto anche alle donne e un partito socialista ha invitato tutte le donne ad una riunione politica. A Copenaghen è stato proprio deciso a tavolino di istituire una giornata per rivendicare il diritto al voto delle donne. In Russia, proprio l'8 marzo 1917 c'è stata una manifestazione femminile per porre fine alla guerra ed il fatto che non siano state fermate ha permesso di farne altre fino a far crollare il zarismo. In Italia la prima fu festeggiata nel 1922 dal partito comunista per sottolineare la partecipazione importante delle donne per la lotta sociale. Con la seconda guerra mondiale, la connotazione politica della celebrazione e l'isolamento russo il motivo reale di questa festa è stato perso e, cito direttamente da wikipedia,  cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton oCottons avvenuto nel 1908 a New York
Quindi non si festeggia nessuna tragedia ma la fatica che hanno fatto le donne ad ottenere gli 
stessi diritti degli uomini.

Terzo: la festa della donna non è la sagra della disponibilità (quanti sinonimi, ho?). Dunque questo è unpunto interessante e che secondo me si collega al precedente. Se abbiamo fatto tanta fatica ad ottenere gli stessi diritti degli uomini perché dobbiamo essere giudicate male se ci comportiamo come loro? Un uomo può tranquillamente concedersi a tutte ogni sera, andare a vedere spogliarelli e nessuno lo biasima, la donna lo fa una sera e tutti a sparlare. Ma dov'è la parità dei sessi?E poi vogliamo dirla tutta? Qui ognuno ha il diritto di fare quello che vuole se vuoi festeggiarla andando a vedere uno spogliarello fallo, se vuoi stare a casa a guardare Bridget Jones fallo, se vuoi andare a cena con amiche fai anche questo ognuno ha il diritto di fare quello che vuole. 
E poi vorrei aggiungere che volendo ogni sera può essere la serata della donatrice di se stessa, o no? 




domenica 26 gennaio 2014

Il calcetto del giovedì sera

Molte donne, sono sicura, sanno di cosa parlo. 
Avete presente quegli uomini fissati per il calcio? Quelli che, cascasse il mondo, devono a tutti i costi vedere la partita della loro squadra preferita, anche se è alle 2 di notte; quelli che non si muovono di casa se c'è la loro squadra del cuore che gioca, che se gli dovesse passare vicino Belen, Aida Yespica e Raffaello Fico nude non se ne accorgerebbero, non si accorgerebbero neanche se passasse al loro fianco Angelina Jolie, arrivata oltreoceano solo per fare un esperimento sulla loro concentrazione calcistica; quegli uomini che a scuola avevano capacità mnemonica pari ad un'ameba e faticavano a studiare anche solo l'introduzione dei libri scolastici, della serie: "Questo libro è un percorso lungo la letteratura italiana dal 600 ad oggi..." ma che quando si tratta di una partita di calcio sono in grado anche di dirti i pensieri che hanno attraversato il cervello del tal calciatore nel momento in cui ha passato la palla all'altro, nella partita del 16 Febbraio del 2008; quegli uomini, insomma, che amano così tanto questo sport da diventar impellente la voglia di praticarlo loro stessi e così decidono con amici come loro di organizzare le famose serate del calcetto, anche se non hanno mai praticato sport in vita loro, non sono abituati a correre e solo per fare una rampa di scale hanno il fiatone per una decina di minuti. In fondo essendo calcio possono giocare, come se fosse impresso nel loro cromosoma Y. 
Ecco, andando io in palestra il giovedì sera li vedo spesso questi uomini intenti nella loro passione.
 Li vedo lì a giocare come se non ci fosse un domani, persi nella loro voglia di emulare i loro idoli. Anche se c'è il diluvio loro sono lì che corrono... ovvero arrancano dietro ad una palla, perché in fondo se anche i calciatori professionisti giocano sotto la pioggia lo fanno anche loro.
 Li vedo scivolare sul terreno bagnato fino ad arrivare, un certo punto, a chiedersi se stanno giocando a calcio o a pallanuoto.
 Loro giocano anche con quelle serate di pioggia con cui le partite professionali vengono a volte bloccate, loro sono lì bagnati fino al midollo a giocare la partita del secolo, è giovedì non possono fare altrimenti. 
Giocano anche con il gelo siberiano, con quel freddo che ti taglia il viso, che ti permette di uscire solo se munita di pantalone e maglione di lana, piumino lungo da neve, cappello, guanti e sciarpa di lana, quel freddo che ti fa domandare ogni volta perché nessuno ha mai pensato di inventare un cappello per il naso e ti riprometti di brevettarlo tu. Beh, anche con quel tipo di freddo gli uomini del calcetto li trovi comunque nel campo di giovedì sera che, per quanto sono coperti, potrebbero anche rotolare invece di correre, però sono lì.
 Sono così calati nella loro parte che li puoi sentire urlare falli e rigori a fantomatici arbitri esistenti, una volta mi è capitato anche di sentire qualcuno di loro, mentre andava nello spogliatoio a partita finita, lamentarsi che la partita è stata senz'altro venduta!
 Sono in grado di comprarsi la divisa di una qualche squadra con gli scarpini professionali per poter correre meglio sul finto prato, alcuni si comprano anche la stessa maglia per creare una sorta di divisa e tu non puoi fare a meno di guardarli senza parole. 
Sapete che vi dico, malgrado io detesti il calcio e non potrei mai tollerare di avere nessun tipo di rapporto con uomini di questo genere, anche se un genere diverso da questo potrebbe rivelarsi con tutt'altri gusti sessuali, voglio fare loro un applauso.
 Ebbene sì, voglio elogiare questa tenacia, forza di volontà e costanza nel fare a tutti i costi ed in qualsiasi situazione quello che amano. Andando contro il tempo, la forza, il clima, i soldi, la comune decenza e il pensier logico. Voglio applaudire agli uomini del calcetto del giovedì sera perché, ammettiamolo, noi donne questo genere di costanza non l'abbiamo... ammettiamolo se una cosa è stupida noi Donne la evitiamo!! 

Questo post è puramente giocoso, non si offenda nessuno! ;-)

L'idea di un post settimanale sta continuando, sono brava!!! :D