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martedì 3 dicembre 2013

Fuori il vecchio dentro il nuovo

Arriva un certo punto nella vita di ognuno in cui bisogna rendersi conto che si deve agire, anche se a malincuore. Si arriva ad una situazione in cui non si ha nessun'altra possibilità, si può temporeggiare per un po', tentare di tirare avanti aggirando la situazione ma prima o poi si arriva a quel punto di non ritorno in cui l'unica scelta è quella di mettersi una mano sulla coscienza ed accettare quello che si ha intorno, accettare il fatto che le cose così come stanno vanno cambiate. Per reagire l'ideale è mettersi di fronte al problema ed ammettere ad alta voce "Il mio armadio è un vero disastro, forse è il caso che io metta un po' in ordine!"
Ebbene sì, quel momento è arrivato anche per me. Ammetto, qui, di fronte a tutti voi ( e Dio m'è testimone che i nordisti non mi batteranno... ehm no, questo non c'entra) che io sono una vera professionista del disordine. Della serie: torno a casa e nonostante la scarpiera sia a due passi da me gli stivali rimangono fuori. Tutte le sedie o appoggi possibili, tranne uno, sono occupati da una pila di vestiti; viene da chiedersi perché uno sia esonerato dal disordine, semplice da qualche parte mi devo sedere quindi dipendentemente dal luogo in cui io ho bisogno di spazio i vestiti vengono spostati da una parte all'altra, per permettere ciò un appoggio deve essere sgombro. Quindi i miei vestiti sono nomadi. 
A mia discolpa devo dire che malgrado i miei armadi siano abbastanza grandi sono anche sistemati in maniera molto scomoda che mi impedisce di mantenere l'ordine comodamente. Ovvio che poi c'è la scusante del tempo che non c'è mai, la scusante del conservare tutto, la scusante del folletto dispettoso che di notte tira fuori i vestiti dai miei cassetti... insomma di scusanti ne ho a iosa. 
Il punto rimane lo stesso la situazione dei miei vestiti e del mio armadio era così ingestibile che ho dovuto occupare il poco tempo libero a dargli di nuovo un senso (detto tra noi non ho ancora finito).
Ho pensato, non di tenervi al corrente dei progressi del mio ordine, anche perché suppongo che non vi interessi granché, né tanto meno di stilare un decalogo sul modo corretto di sistemare, non ne avrei proprio le capacità ma vorrei invece informarvi sulle cose che vi possono accadere quando decidete di ordinare il vostro armadio, o almeno quelle successe a me.
Ecco il titolo intelligente:
Le cose che vi possono accadere quando decidete di sistemare l'armadio:

- Vi ritroverete, naturalmente, sommerse di vestiti, borse, sciarpe, guanti, cappelli e quant'altro. 

- Penserete all'incirca 100 volte "Ok, ora appallottolo tutto lo infilo a casaccio nei cassetti e faccio finta che questa idea malsana non sia mai balenata nella mia testa.

-Penserete all'incirca 99 volte "Ok, ora appallottolo tutto lo infilo in un sacco dei rifiuti butto via ogni cosa e vado a fare shopping". 

-Scoprirete che esistono degli oggetti che avete sempre creduto inanimati avere invece una vita propria: si uniscono tra di loro, si sposano e fanno dei figli nel vostro armadio... esatto, è l'unica spiegazione possibile alla quantità inaudita di grucce che ci sono in fondo al mio armadio. Una vita nascosta perché ogni volta che me ne serviva una non sembrava mai esserci ed ero costretta a impilare gonne o maglie una sopra l'altra.

- Rivaluterete Carla di Real Time. Avete presente la donna platinata che potrebbe avere dai 40 ai 60 anni che fa " Ma come ti vesti?" insieme a Enzo Miccio? Fa anche un altro programma che ho sempre trovato assurdo " Guardaroba perfetto". Ora, io vorrei capire le persone che la chiamano come indossano i loro vestiti. Lei abbina un banale golfino nero con una maglia bianca e loro "non avevo mai pensato di abbinare questi due capi!". Io dico: andate in giro con un solo capo d'abbigliamento per volta? Abbinamenti più che banali per loro sono idee geniali. Va beh al di là di questo si arriva ad ammirarla e vagamente pensare di chiamarla perché in quel programma oltre agli abbinamenti ti sistema l'armadio in maniera semplice e perfetta. C'è da dire anche che con tutta probabilità chi la chiama ha 10 vestiti in tutto e ha la vita che si può perfettamente suddividere in 3 parti diversi :lavoro, palestra e tempo libero. Io invece avrei qualche categoria in più: Lavoro- ripetizioni ai bambini, Lavoro- reception, tempo libero-cinema, tempo libero- passeggiata, tempo libero-discoteca, università, palestra, casa, casa con i miei nipoti... ogni situazione vuole il suo abbigliamento.

- Troverete nelle borse qualche soldo dimenticato lì... mica male, no?

-Proverete quella felicità che, ahimè... o meglio ahiloro, gli ordinati non potranno mai provare "ritrovare oggetti che era da lungo tempo che cercavate e vi eravate ormai rassegnati a darli per spacciati".

-Vivrete degli splendidi flash back quando in fondo all'armadio, in un luogo buio e tempestoso uscirà fuori quella gonna che non indossate da circa 10 anni e vi farà venire in mente ricordi belli o brutti in cui era uno dei pezzi forte del vostro abbigliamento.

-Verserete calde lacrime quando vi convincerete a togliere di mezzo quei vestiti che ormai non indossate più perché rovinati, vecchi e non più alla moda ma che avete tanto amato.

-Infine riuscirete a creare una categoria a parte per quei vestiti che non indossate da un bel po' ma potrebbero tornare utili a carnevale... ehm... vi darà anche qualche pensiero l'idea che una volta indossavate abiti che si possono riutilizzare a carnevale. 

Insomma mettere in ordine l'armadio è un po' come una profonda metafora sulla vita: bisogna accettare il proprio passato e lasciarlo andare, riflettere sul presente e organizzarlo per bene ed infine fare un po' di spazio per il futuro.






Riordinare l'armadio porta a molte risposte e anche a determinate prese di posizione tipo "da oggi in poi manterrò l'ordine", ma reca anche molti quesiti uno su tutti " Per quale diavolo di motivo ho creato tutto questo casino?"