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lunedì 24 dicembre 2012

Un magico Natale a tutti voi!

Mie care giovani fanciulle (e fanciulli),
siamo giunti ormai al giorno più magico dell'anno... lo so che per tutti non è così, io sono dell'idea che in queste giornate aleggia sempre un po' di magia nell'aria e chi si lascia un po' trasportare la sentirà anche su di sé. 
Se respirate a fondo sentirete l'odore del Natale, dolciastro e nostalgico; ricorderete le notti passate a sperare che Babbo Natale vi portasse proprio quello che avevate chiesto; percepirete un lontano tintinnio di campanelli ed una dolce canzoncina natalizia (in caso non la sentiste bene basta lasciare il mio blog aperto); infine se vi concentrate al massimo, azzerate i rumori esterni e lasciate la vostra mente libera riuscirete anche a sentire l'odore ed il calore di qualcuno che purtroppo non c'è più.
é questa la magia del Natale... scalda i cuori anche dei più duri.
Per augurarvi un delizioso Natale vi lascio una poesia in rima che avevo scritto qualche anno fa per una mia amica che faticava ad attendere la mezzanotte per aprire i regali. E voi quando li aprite? 





La bimba impaziente
C’era una volta, in un paese lontano
Una bimba impaziente su un divano.
Stava seduta composta in attesa
Che la mamma le desse la sorpresa.



Non era una notte qualunque ma speciale
Ebbene sì, era la vigilia di Natale.
Sotto l’albero, nei pressi del camino
molti bei regali erano lì vicino.



La bimba stava tutta fremente
Davanti il camino impaziente.
Aspettava solo che l’ora benedetta
Arrivasse subito subito in fretta.



“Sono ancora le 22, ho detto.
Posa subito quel pacchetto!”
Disse la sua mamma divertita
E la bimba lo fece un po’ infastidita.



Come aprire il pacchetto senza essere vista?
Occorreva in fretta fare una lista.
Una lista lunga di tanti progetti
Che le facessero aprire tutti i pacchetti.
Così all’improvviso iniziò a tossire
“presto serve un dottore che mi faccia guarire.”
Esclamò la bimba tossendo furbetta
E la mamma subito si agitò, poveretta.
Corse in fretta fuori in giardino
In cerca di un dottore lì vicino.



La bimba allora, essendo riuscito il piano
Si gettò sui pacchetti che non erano lontano.
Uno fra tutti i pacchi di luce propria brillava
Era il regalo fattole dall’amica che amava.



Strappò di corsa il biglietto colorato
Non c’era tempo; le voci erano sul prato.
Tolse la carta di tutti i colori fiorita
Ma un’altra carta sotto c’era colorita.


La bimba si accorse sbuffando
Che un bigliettino giallo la stava guardando.
“Solo a mezzanotte, mi devi aprire,
se lo farai prima qualcosa potrà avvenire”
questa strana scritta recava il foglietto
lei sorrise pensando solo ad un dispetto.

Così senza rifletterci la carta strappò
Ed una scatola lucente l’abbagliò.
Aprì la scatola senza perdere tempo
E si ritrovò trasportata dal vento.
In un turbine colorato andò a finire
Era stata la scatola ad inghiottire.

La dolce bimba colta dal terrore
Si lasciò trasportare per un paio d’ore.

Tante cose le passarono davanti
Ed erano tutte davvero terrificanti
Ragni, serpenti, scorpioni e zanzare
Qualcosa in effetti era familiare.



Mostri spaventosi digrignavano i denti
A lei sembravano tutti troppo potenti

Draghi verdi sputavano fuoco
Lei riuscì a schivarli di poco.

Streghe fameliche allungavano le braccia
Lei infilò nel maglione rosso la faccia.

Orchi cattivi la tiravano a sé
Poi la lasciarono senza un perché.

Lupi affamati urlavano come pazzi
Ma lei evitò i terribili schiamazzi.

Leoni potenti affilavano gli artigli
E lei si chiedeva come sfuggirgli.

Infine con un drago enorme rimase sola
E non uno verde ma bensì viola.
Il drago allungò le sue lunghe zampone
E la bimba afferrò per il rosso maglione.
“ Non lo farò più, lo prometto”
urlò la bimba riguardo al pacchetto.
“Bimba cattiva, è troppo tardi ormai
e nelle mie brutte fauci presto finirai!”
Detto ciò la mangiò in un sol boccone
Ma la bimba si attaccò al suo ugolone.
Con tutte le sue forze iniziò a dondolare
Il povero drago sentì un fastidio elementare.
Così non potendo più interagire
Non poté far altro che starnutire.



La bimba libera così, volò lontano
E andò a finire su uno scassato divano.

Un immenso buio aveva intorno
Percepiva il caldo pesante di un forno.
Oh Santa Paletta la stavano cocendo
A quel punto iniziò a correre piangendo
Ma era impossibile, non vedeva nulla
All’improvviso ricordò la sua culla.

La sua mamma le apparve nella mente
Cominciò a chiamarla “chissà se sente”.
“Piccola mia svegliati per favore!”
disse la mamma scuotendola con fervore.

La bimba finalmente gli occhi aprì
E si accorse di stare sempre lì.
Non si era mai mossa dal divano,
solo la sua mente era andata lontano.

“è stato solo un sogno, non verità!”
urlò la bimba con grande felicità.
Guardò di nuovo i pacchetti lucenti
E ci si buttò sopra senza battere i denti.
Un brivido però le percorse la schiena
E onde evitare del sogno la scena
Chiese alla mamma tutta sorridente
“è mezzanotte? l’orologio non mente?”
La mamma disse di sì preparata.
La bimba la lezione l’ha imparata



E tu, mia cara, dolce e giovane lettrice,
hai capito cosa la piccola poesia ti dice?
Se, come tutti, preferisci non avere le ossa rotte
Bada bene che prima di aprire sia Mezzanotte!!!!

4 commenti:

  1. Che carina questa poesia!!! Complimenti!!!!
    Buon Natale!!!
    Kisses
    Francy&Stef
    chicwiththeleast.blogspot.it

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  2. Buon Natale (: Reb, xoxo.

    *Nuovo post sul mio blog, fammi sapere cosa ne pensi:
    http://www.toprebel.com/2012/12/random-2.html

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